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Van der Poel
Enrico Salvi

Tour de France: tappa e maglia per Mathieu Van der Poel

Continua il dominio della Alpecin-Deceuninck in questo inizio di Tour de France. Dopo Jasper Philipsen ieri, la seconda frazione, la Lauwin-Planque - Boulogne-sur-Mer con un finale da classica delle Ardenne, ha visto il compagno di squadra Mathieu Van der Poel fare l’accoppiata tappa e maglia gialla. In un arrivo leggermente in salita nulla hanno potuto Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, che però dimostrano di essere i fari della corsa anche in tappe mosse.

Lite tra Milan e Girmay

La tappa più lunga del 112° Tour de France, da Lauwin-Planque a Boulogne sur Mer per 209,1 km, dopo una partenza posticipata a causa di un ritardo dei bus dei corridori al villaggio di partenza dovuto alla pioggia, non ha avuto grande bagarre per la fuga. Infatti dopo pochissimo il tentativo di Armirail (Decathlon), Fedorov (Astana), van Moer (Lotto) e Leknessund (Uno-X) è stato “approvato” dal gruppo.

Con in testa la Alpecin-Deceuninck (della maglia gialla Philipsen e Van der Poel) e la Intermarchè di Biniam Girmay, i quattro accumulano massimo 3 minuti e prima della fase calda (30 km con 3 Côte a doppia cifra di pendenza) vengono ripresi. Ai -52 inizia così una nuova tappa contraddistinta dalla classica tensione di inizio Tour, con contatti e cadute, anche se meno gravi di quelle che hanno costretto al ritiro di Ganna e Bisseger nella giornata di ieri. Alla volata del traguardo intermedio c'è stato un plateale litigio tra Jonathan Milan e Biniam Girmay. L'italiano, che ha anche rimediato un colpo di telefonino in faccia da parte del solito tifoso che si sporge troppo in avanti per fotografare, poi ha spiegato il motivo: "Biniam ha un po' allargato, io mi sono innervosito. Ma ci siamo chiariti subito e ci siamo stretti la mano anche qui dopo il traguardo, perché c'è stima reciproca e rispetto fra di noi".

VDP vittoria regale

Col timore del vento dell’Alta Francia (che già ieri ha creato distacchi importanti) vari contatti coinvolgono senza conseguenze van Eetvelt, Wright, Adam Yates e Dunbar. Al terzultimo GPM di giornata (Côte du Haut Pichot, 1,2 km al 9,4%) si accende la corsa: è la Visma Lease a Bike con Wout Van Aert a provare a scremare il gruppo con Remco Evenepoel che rimane attardato rispetto ai primi 30-35 corridori.

La situazione si placa, ma alla penultima côte (Saint-Étienne-au-Mont, 1 km al 9,5%) torna il forcing giallonero in un tratto al 15% che fa malissimo. In cima sono in una decina al comando con tutti i migliori presenti. Sull’ultima côte ai -5 km la UAE con Narvaez controlla la situazione ma allo scollinamento riprendono gli scatti: è Vingegaard ad accendere la battaglia, seguito come un ombra da Pogacar, poi Vauquelin e Lipowitz che prende l’ultimo km in testa. Sull’ultima rampa al 12% è Alaphilippe a lanciare la volata ma ai -300 metri prende il comando Mathieu Van Der Poel e non lo lascia più: né Pogacar né Vingegaard riescono ad affiancarlo.

Rispettando i pronostici della vigilia, per il campione del mondo 2023 è la seconda vittoria in carriera alla Grande Boucle dopo il Mur de Bretagne 2021, ma anche la conquista della maglia gialla. Due su due per la Alpecin-Deceuninck. Podio di tappa regale con Pogacar secondo e Vingegaard terzo che guadagnano abbuoni sulla concorrenza. 

(© A.S.O./Tony Esnault)