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Treno e bici

Alessia Bellan

Treno e bicicletta, un binomio ormai imprescindibile  

Treno e biciTra le soluzioni più sostenibili in assoluto, biciclette e treni dovrebbero svolgere un ruolo cardine nel plasmare il futuro della mobilità, favorendo un mix di trasporto pubblico e mobilità attiva. Lo scorso giugno è entrato in vigore l'articolo 6(4) del Regolamento UE 2021/782 sui diritti e gli obblighi dei passeggeri, che impone agli operatori di garantire un "numero adeguato di posti per biciclette" su treni nuovi o ristrutturati. Una tappa fondamentale e un’occasione per analizzare lo scenario attuale: ci si sta muovendo nella giusta direzione? Chi sta facendo da apripista e chi invece è rimasto un po’ indietro? Con il rapporto appena pubblicato, la European Cyclists’ Federation premia gli sforzi dei principali operatori ferroviari, incoraggiando chi è in ritardo a migliorarsi. Già nel 2021, lo studio evidenziava la necessità di una migliore sistemazione delle biciclette sui treni europei. Il rapporto aggiornato ribadisce la forte richiesta da parte dei ciclisti di portare a bordo il proprio mezzo e sottolinea la necessità di andare oltre il requisito minimo UE di quattro posti bici per treno. A essere classificata è la compatibilità di 67 operatori ferroviari europei a lunga percorrenza privati e nazionali di tutti gli Stati membri UE (ad eccezione di Cipro e Malta, che non dispongono di infrastrutture ferroviarie), oltre a Regno Unito, Norvegia, Svizzera e degli attuali Stati candidati all'adesione a UE (a eccezione dell'Ucraina, causa de invasione in corso).

I fattori chiave della valutazione sono la possibilità di trasportare la bicicletta non smontata e non piegata, i posti riservati, i costi, la qualità, le informazioni (anche in più lingue) e la facilità di prenotazione. Punti in più per chi mette a disposizione bike sharing di qualità. Un report che guarda a ciclisti amatoriali, utenti occasionali e cicloturisti, più che ai pendolari abituali, che per i loro spostamenti quotidiani godono spesso di aree parcheggio per biciclette di alta qualità e bike sharing.

Treno e biciI più virtuosi

Solo tre aziende ottengono un punteggio “eccellente”, andando ben oltre il minimo obbligatorio di quattro posti bici e soddisfacendo le esigenze dei passeggeri. NMBS/SNCB (Belgio) e SBB/CFF/FFS (Svizzera) sono in testa alla classifica con 88 punti, il terzo con 82 punti è MÁV-START (Ungheria). Offrono sia una buona infrastruttura fisica sia un buon "software"

Promossi, ma si può migliorare

18 operatori (26,9%) rientrano nella fascia "buona", con un livello di servizio da base a discreto. I migliori in questa categoria sono CFL, Deutsche Bahn, WESTbahn, VIVI, České Dráhy, NS, ÖBB e VY. L'austriaca WESTbahn è l'operatore privato con il punteggio più alto, offrendo una notevole capacità di trasporto biciclette a bordo attraverso adattamenti creativi degli spazi antistanti, insieme con un sito web trasparente e intuitivo.

I rimandati

Treno e bici

Le prestazioni di altri, tra cui l’Italia, non sono sufficienti e c'è ancora molto da fare per sfruttare appieno il potenziale della mobilità bici-treno. Dei 67 operatori inclusi nella classifica, 13 (19,4%) non accettano biciclette a bordo dei loro treni a lunga percorrenza. Tra questi: Hekurudha Shqiptare (Albania), CFR Călători (Romania), ŽFBH (Bosnia ed Erzegovina), ŽRS (Bosnia ed Erzegovina), Italo (Italia), ŽRSM Transport (Macedonia del Nord), Georgian Railway (Georgia), Ouigo Spagna, VR Snabbtåg Sverige (Svezia), SJ (Svezia), VY Tåg (Svezia), Lumo (Regno Unito) e Iryo (Spagna). La maggior parte (46 operatori, 68,7%) ottiene un punteggio inferiore a 60/100 e si classifica tra "moderato" e "molto scarso". Il punteggio medio ottenuto è di 41,2 punti su 100, con una netta differenza nelle prestazioni medie tra operatori nazionali e privati. Come già nel 2021, Spagna e Svezia rimangono i Paesi con il minor numero di operatori "bike-friendly" e anche i Paesi candidati all'adesione all'UE e il Regno Unito registrano risultati scarsi.

L’alta velocità

Classifiche separate per treni ad alta velocità (HST) e treni notturni (NT) mostrano che questi tipi di servizio sono generalmente ancora meno "bike-friendly" rispetto ai servizi IC normali. Dei 14 operatori di treni ad alta velocità, 9 (64,3%) non offrono il trasporto biciclette e 11 (78,5%) sono "scadenti" o "molto scarsi". Tra questi figurano grandi operatori nazionali come Renfe (Spagna), Trenitalia (Italia) e TCDD (Turchia). In media, offrono un solo posto bici per treno.

Italia

Dal 2021 Trenitalia ha aumentato la percentuale di treni IC che consentono il trasporto di biciclette dal 90% al 100%, con una media di 6 ganci e altrettante prese di ricarica, mentre non sono ammesse a bordo dei treni notturni e sulle Frecce. Ogni anno vengono trasportate 50.000 bici e il posto va prenotato al momento dell’acquisto del biglietto, per cui si paga un costo extra di 3,50 euro. Ma, soprattutto d’estate, non sempre si riesce a trovare spazio. Il servizio potrebbe essere migliorato aumentando i posti bici, riservando posti a sedere ai proprietari che invece si trovano a viaggiare spesso in altre carrozze, migliorando i ganci, modificando il percorso di carico e scarico con i gradini che separano il binario dalla carrozza. Il punteggio complessivo del nostro Paese viene penalizzato da Italo, che non prevede la possibilità di trasportare biciclette con sé.