
Ciclismo, la Top 5 di Luglio: Pogacar, van Aert, Milan e tanti giovani
Come di consueto, anche in questa fine del mese di luglio 2025 arriva puntuale la nostra Top 5 dei corridori World Tour. Il Tour de France cannibalizza totalmente la classifica di questi trenta giorni, con alcuni protagonisti più che scontati e altri invece presenti a sorpresa.
La classifica
Tadej Pogacar
Il Campione del Mondo si era già preso la vetta nel mese scorso, ma quanto fatto vedere nella Grande Boucle conferma il suo status di miglior ciclista al mondo. Quattro vittorie di tappa, quarto Tour de France messo in bacheca, 104 vittorie totali in carriera e spettacolo in ogni singolo giorno di corsa. Ha infiammato anche l'ultima frazione di Parigi, vinta poi da van Aert. Se l'ultima settimana della regina delle corse a tappe è stata meno entusiasmante rispetto al solito, di certo la colpa non è da attribuire a lui. La scalata verso il titolo di "migliore di sempre" continua, posto che non lo sia già diventato da tempo.
Jonathan Milan
È vero: il velocista italiano della Lidl-Trek non è mai riuscito a battere Tim Merlier o Jasper Philipsen in uno "scontro diretto" nella Grande Boucle, ma il Tour de France del "Toro di Buja" è stato comunque di assoluto livello: due successi di tappa (il primo italiano dopo sei anni di attesa), tanti piazzamenti, tanti punti guadagnati negli sprint intermedi e la gemma della maglia verde conquistata e celebrata a Parigi. Jonathan deve ancora migliorare tanto tecnicamente e mentalmente, ma se il buongiorno si vede dal mattino in futuro può ambire allo status di miglior velocista del mondo.
Florian Lipowitz
Se due mesi fa gli avessero detto che avrebbe concluso sul podio il Tour de France e il Giro del Delfinato, in entrambe le occasioni alle spalle di Pogacar e Vingegaard, probabilmente non ci avrebbe creduto. E invece il tedesco della Red Bull-Bora-Hansgrohe si è rivelato una bellissima sorpresa in questi mesi estivi World Tour, riuscendo anche ad impensierire Vingegaard nella tappa di Hautacam (arrivato a pochi secondi dal danese). Vince la maglia bianca (miglior giovane) e approfitta del ritiro di Evenepoel, ma la sensazione è che avrebbe comunque potuto puntare al podio anche con la presenza del belga: ironia della sorte, i due potrebbero anche presto diventare compagni di squadra.
Oscar Onley
Altro giro, altra grande sorpresa di questo Tour de France: il britannico della Picnic-PostNL si gioca tutte le sue carte per battere Lipowitz (sia per il terzo gradino del podio che per la maglia bianca) fino alla penultima tappa, arrivando però senza energie. Chiude in quarta posizione, davanti a corridori del calibro di Roglic, Vauquelin, Gall, O'Connor. Chissà se Onley, insieme a Lipowitz e agli altri giovani dirompenti di questa Grande Boucle, potranno insidiarsi tra Pogacar e Vingegaard già a partire dal 2026.
Wout van Aert
Dulcis in fundo, così come il belga della Visma-Lease a Bike a Parigi, arriva Wout van Aert. Dopo un Tour in chiaroscuro, tra qualche piazzamento, fughe naufragate male e pochi aiuti a Vingegaard, scocca l'ultima freccia a Montmartre ed è l'unico per tutta la durata del Tour de France a riuscire letteralmente a staccare Tadej Pogacar. Una vittoria speciale, così come quella a Siena al Giro d'Italia. Che il buon vecchio Wout si stia ritrovando?
(photocredits: A.S.O.)