
Giro delle Fiandre, Pogacar domina su Pedersen e Van der Poel
La vendetta è servita: l'edizione numero 109 del Giro delle Fiandre viene vinta da Tadej Pogacar: assolo stellare dello sloveno della UAE Emirates-XRG, che stacca tutti sull'ultimo passaggio sull'Oude Kwaremont e vince l'ottava monumento della sua carriera. Secondo posto per Mads Pedersen, che regola la volata davanti a van der Poel, van Aert e Stuyven.
Le prime fasi di corsa
Dopo i primi 37 km di corsa sono otto i corridori a tentare la fuga: Elmar Reinders (JayCo-AlUla), Alessandro Romele (Astana-XDS), Connor Swift (Ineos Grenadiers), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling), Marco Haller (Tudor), Victor Vercouille (Flanders-Baloise), Timo Roosen e Sean Flynn (Picnic-PostNL). I fuggitivi arrivano anche oltre i quattro minuti di vantaggio, ma le cose iniziano a cambiare al primo passaggio sull'Oude Kwaremont. Poco dopo i 140 km percorsi arriva il primo colpo di scena di giornata: caduta importante in gruppo, che coinvolge anche il vincitore della passata edizione Mathieu van der Poel. Oltre all'olandese della Alpecin-Deceuninck, finiscono a terra i due gregari di Tadej Pogacar Jhonathan Narvaez e Tim Wellens.
A poco meno di 100 km dal traguardo, con il vantaggio della fuga drasticamente ridotto, partono altri attacchi. Oltre ai sei davanti (con Vercouille e Roosen che quindi si staccano), si ricongiungono con la testa della corsa anche Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Tiesj Benoot (Visma-Lease a Bike), Daan Hoole (Lidl-Trek), Vito Braet (Intermarché-Wanty), Stefan Kung (Groupama-FDJ), ma soprattutto i tre azzurri Davide Ballerini (Astana-XDS), Matteo Trentin (Tudor) e Filippo Ganna (Ineos). I quattordici al comando (poi rimasti in tredici, con Romele che viene riassorbito causa crampi) mantengono poco più di un minuto di vantaggio sul plotone fino al secondo passaggio sul Kwaremont, in cui arriva il primo attacco di Pogacar.
Il capolavoro di Pogacar
Lo sloveno parte prima del pavé, portandosi dietro van Aert, Jorgenson, van der Poel e Pedersen. La Visma, con un corridore in fuga (Benoot) e due subito dopo, sembra essere nella posizione migliore, ma sul Paterberg van der Poel e Pogacar creano nuovamente il vuoto. I due calabroni (van Aert e Jorgenson) rientrano sullo sloveno e l'olandese, insieme anche a Pedersen e Stuyven. A 45 km dalla fine, sul Koppenberg, Pogacar rifila un'altra accelerata agli avversari, per ricongiungersi definitivamente sulla testa della corsa, poi successivamente, sul Taaienberg, lo sloveno (insieme a van der Poel e Pedersen) cerca di liberarsi dei Visma. L'elastico infinito tra i due fenomeni e i diretti rivali continua incessantemente fino al terzo e ultimo passaggio sul Kwaremont, in cui Pogacar sferra la sparata decisiva.
Il Campione del Mondo saluta la compagnia a 18 km dal traguardo, con van Aert, van der Poel, Pedersen e Stuyven che si giocano quindi i due gradini del podio rimanenti. È proprio Pedersen a strappare il secondo posto, con una volata sontuosa davanti a van der Poel (terzo) e van Aert (quarto).
Ottava Monumento in carriera, vittoria numero 93 della sua personale storia nel mondo del ciclismo. Le parole e i complimenti per Pogacar si esauriscono sempre di più, con la Parigi-Roubaix (in cui sarà ancora protagonista) alle porte.
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