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Salvatore Riggio

Italia, i giovani d'oro

L’Italia del ciclismo si aggrappa alla sua meravigliosa gioventù per tornare, un giorno, a brillare tra i big. Al di là del bronzo olimpico del quartetto azzurro, su pista, a Parigi 2024 (che vinse l’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo nel 2021), gli azzurri fanno fatica tra i grandi. Tra i giovani, invece, i risultati sono più che promettenti.

Ad allungare la lista dei trionfi ci ha pensato Mattia Agostinacchio ai mondiali di Ciclocross che si sono disputati in Francia, a Lievin. L’azzurro, che diventerà maggiorenne il prossimo 13 settembre, ha compiuto una vera impresa - nella categoria Juniores - per poi emozionarsi, con l’oro al collo, sul gradino più alto del podio. Un successo impreziosito anche dal bronzo ottenuto da Filippo Grigolini, arrivato alle spalle del francese Bruyere Joumard, argento.

Un arrivo strepitoso dopo una gara emozionante. Agostinacchio ha superato anche la sfortuna: è caduto due volte, ha forato e nella seconda parte della corsa aveva una scarpa rotta. Ma non si è mai arreso, fino a raggiungere e lottare con Joumard partendo da uno svantaggio di 14”. Un capolavoro che fa ben sperare. Senza dimenticare che il Mondiale si era aperto con l’argento nella staffetta dietro alla Gran Bretagna. E gli azzurri avevano pure vinto l’oro agli Europei di novembre a Pontevedra, in Spagna.

Ad agosto, invece, è arrivato l’oro nella categoria Juniores ai Mondiali su pista in Cina con l’inseguimento a squadre. Un anno dopo il trionfo in Colombia (ma lì con il quartetto Favero-Fiorin-Giaimi-Sierra), gli azzurri hanno superato la Francia con Costa, Fantini, Magagnotti e Stella con il tempo spaziale (e record del mondo) di 3'51''199.

A settembre, infine, c’è stato il grande successo - sempre nella categoria Juniores - al Mondiale su strada Juniores di Zurigo, di Lorenzo Mark Finn, che ha tagliato il traguardo sotto la pioggia. Ha compiuto 18 anni il 19 dicembre scorso e aveva messo le mani sul titolo iridato andando via allo spagnolo Hector Alvarez. In quel Mondiale la sua era stata la quarta medaglia dopo l’argento di Filippo Ganna e il bronzo di Edoardo Affini nella crono e il bronzo nella crono-staffetta mista.

«Avevo paura di esplodere, ma stavo bene: era la migliore giornata della mia vita», erano state le parole di Finn. L’Italia si aggrappa a loro, in attesa di rubare la scena anche tra i big. 

(Photo credits: x2otrofee.be)