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Mondiali ciclocross
Salvatore Riggio

Ciclocross, Agostinacchio trionfo mondiale e super Italia

Mattia Agostinacchio è campione del mondo di Ciclocross della categoria juniores. Il trionfo azzurro, a Lievin, viene completato dal bronzo finito al collo di Filippo Grigolini, arrivato alle spalle del francese Bruyere Joumard, che ha conquistato così l’argento. Agostinacchio nell’albo d’oro raccoglie il testimone di un altro azzurro, Stefano Viezzi.

La gara è emozionante fin dall’inizio con un duello senza esclusioni di colpi tra Agostinacchio e Joumard. L’azzurro, che in Coppa del Mondo corre per la  Fas Airport Services-Guerciotti-Premac, ha battuto pure la sfortuna: è caduto due volte, ha forato e nella seconda parte della corsa aveva una scarpa rotta. Insomma, di tutto di più. Tanto che Joumard è sembrato scappare via, apparentemente irraggiungibile. Prima dell’ultimo giro l’azzurro aveva uno svantaggio di 14” dal rivale transalpino.

Quando tutto sembrava perduto, ecco la rimonta pazzesca di Agostinacchio. Costruita chilometro dopo chilometro trasformando in un trionfo pazzesco un grande inseguimento. Fino alla conquista dell’oro. A novembre, agli Europei spagnoli di Pontevedra, l’azzurro aveva conquistato l’oro individuale e il titolo continentale del team relay.

«Sono senza paroleha dichiarato Agostinacchio –. Alla partenza faceva freddo e il percorso era davvero fangoso. Sono caduto e ho rotto la scarpa, ma non avevo tempo per sistemarla, così ho continuato a correre. Ho affrontato praticamente metà gara con la scarpa rotta, non so nemmeno come ci sia riuscito. Nell’ultimo giro ho dato tutto quello che avevo», le sue parole.

E ancora: «Sono partito bene e ho cercato di restare nel gruppo di testa. Poi, sulla prima bici, la punta della sella si è abbassata, così l’ho cambiata. Non era esattamente la stessa configurazione, ho avuto qualche difficoltà a guidarla, ma mi sono adattato. Spingere con la scarpa in quello stato è stato davvero complicato, ma ho stretto i denti. Nell’ultimo giro ho dato tutto, ripetendomi “ce la posso fare, ce la posso fare”. E ce l’ho fatta».

(Photo credits: Federazione ciclistica italiana)