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Pogacar Colnago
Salvatore Riggio

Pogacar, attesa per il debutto stagionale

Inizia la caccia a Tadej Pogacar. Tra due gironi ci sarà il debutto stagionale del campione sloveno all’UAE Tour (dal 17 al 23 febbraio), la sua prima gara in questo 2025 con il tentativo di ripetere i meravigliosi risultati centrati nel 2024 con i successi nelle Strade Bianche, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia, Tour de France, Giro di Lombardia e Mondiale di Zurigo. Questi mesi di preparazione sono stati importantissimi per l’uomo, di fatto, da battere in questa nuova stagione.

Dopo la scorpacciata di successi e il rinnovo del contratto fino al 2030 (il precedente scadeva nel 2027), Pogacar ha staccato la spina volando alle Seychelles con la fidanzata Urska Zigart, per poi fare un pensiero all’accoppiata Tour de France-Vuelta. Intanto, guarda con interesse alla Milano-Sanremo del 22 marzo (con partenza a Pavia dal 2027), la prima classica Monumento che lo sloveno non ha mai vinto (con un terzo posto nel 2024).

Per prepararsi al meglio Pogacar ha anche cambiato qualcosa nella sua preparazione e negli allenamenti. Lo ha raccontato lui stesso a fine gennaio in un’intervista rilasciata a Cycling Weekly: «Mi sto anche allenando in modo un po’ diverso, con lavori un po’ più specifici, più mirati alle corse che devo affrontare. Io porto qualcosa a Javier Sola. Lui porta qualcosa a me, alcuni nuovi metodi e nuovi modi di allenarsi, e fino a ora ha funzionato bene», le sue parole con il riferimento al suo preparatore, Javier Sola, uno degli artefici dei successi del 2024. Ci sono stati dei cambiamenti nella preparazione dopo l’addio con Inigo San Millan, che ha seguito lo sloveno fino alla stagione 2023.

Da qui le novità nei programmi di allenamento: «Lui parla con me tutti i giorni, quindi non posso allentare la presa in nessun momento. In realtà, non la allentavo neanche prima, ma è bello avere sempre qualcuno a portata di mano di cui ti puoi fidare e con cui puoi comunicare benissimo», aveva proseguito Pogacar. Raccontando la sua preparazione in maniera specifica: «Quest’anno abbiamo fatto un sacco di VO2Max e anche tanta Zona 2, in cui lavori sulla tua resistenza alla fatica. È qui che penso di essere migliorato di più. Non mi sono allenato molto con i pesi. Ho lavorato con il fisioterapista della squadra Victor Moreno, e anche con un fisioterapista di Monaco, Alexandre Baccili. Si concentra su muscoli specifici che devo sviluppare. Lavoriamo bene insieme».

Inoltre, qualche giorno fa Pogacar è apparso sui social in ricognizione nella Foresta di Arenberg, il passaggio più simbolico della Parigi-Roubaix, mai corsa da pro dallo sloveno. È apparso in un video postato dal compagno di squadra Tim Wellens sui social e tutto questo ha scatenato la fantasia e la passione dei Il motivo? Il campione del mondo non ha inserito sul suo calendario stagionale la Parigi-Roubaix.

Dopo l’UAE Tour, in realtà, Pogacar sarà presente in altre gare: Strade-Bianche, Milano-Sanremo, E3, Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre, Trittico delle Ardenne (Amstel, Freccia Vallone e Liegi), prima di un nuovo stop fino al Dauphiné. Il suo vero obiettivo è il Tour de France, ma c’è chi sogna un suo ripensamento sulla Parigi-Roubaix del 13 aprile. A raffreddare gli entusiasmi, però, ci ha pensato il general manager, Joxean Matxin Fernandez: «Ha fatto la ricognizione con Fabio Baldato e Tim Wellens e sono passati anche dalla Foresta di Arenberg. Tuttavia, nel programma iniziale di Pogacar di quest’anno la Parigi-Roubaix non c’è. Ha semplicemente trascorso dei giorni allenandosi sul percorso di quella corsa, ma anche della Gand-Wevelgem e del Giro delle Fiandre». 

(Photo credits: www.uaeteamemirates.com)