
Vuelta d’Italia, nomi e speranze dei 18 azzurri al via
Non c’era modo migliore di onorare la prima storica partenza della Vuelta a España dall’Italia che registrare al via della gara a tappe iberica il maggior numero di azzurri da sette anni a questa parte. Con 18 rappresentanti che scatteranno sabato da Torino, l'Italia conterà infatti sul maggior numero di presenze nella corsa spagnola dal 2018 quando furono in 20 a lanciarsi da Malaga in un’edizione rivelatasi molto fortunata per i colori azzurri viste le quattro frazioni conquistate quell’anno grazie ad Alessandro De Marchi e a un sontuoso Elia Viviani autore di una rimarchevole tripletta.
L'esperienza di Viviani
Il trentaseienne veronese, oggi in maglia Lotto, sarà al via quest’anno con l’obiettivo di tornare ad alzare le braccia al cielo nella corsa spagnola a sette anni di distanza da quella magica campagna, una missione non semplice considerata la qualità e la “fame” degli altri sprinter al via ma anche le chance tutto sommate limitate per corridori col suo profilo. Il campione olimpico nell’omnium di Rio 2016 potrà tuttavia far valere, nel confronto diretto con gli avversari, tutta l’esperienza maturata nel corso degli anni, un’arma questa di cui avrebbe potuto disporre anche il secondo corridore più anziano al via, nonché l’unico fra i partenti azzurri ad aver centrato finora in carriera una top ten alla Vuelta, vale a dire Damiano Caruso. Ma il ragusano, recentemente vincitore di una tappa alla Vuelta a Burgos, ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto a causa di una frattura alla mano destra, procurata con una banale scivolata sul pavimento della sua camera d’hotel ieri sera.
Perde così un valido aiuto in squadra, all’interno della Bahrain-Victorious, Antonio Tiberi. Il laziale, dopo un Giro d’Italia che l’ha visto abbandonare i propri sogni di gloria dopo la caduta di Nova Gorica, andrà a caccia di riscatto alla Vuelta misurandosi con alcuni dei migliori uomini da gare a tappe in circolazione, un’operazione questa in cui l’apporto fornito da Caruso e dagli altri suoi compagni di squadra (fra cui il debuttante Nicolò Buratti) potrà giocare un ruolo importante.
Non punteranno, invece, apertamente alla classifica Giulio Ciccone (tra i più in forma del gruppo dopo i trionfi alla Clasica di San Sebastian e nell'ultima frazione della Vuelta a Burgos) e Giulio Pellizzari. Uno per la Lidl-Trek e l’altro per la Red Bull-Bora-Hansgrohe, almeno all’inizio, si muoveranno solo con l’idea di centrare un successo parziale: se poi le circostanze dovessero aprire loro una strada per fare una buona generale (come accaduto, ad esempio, al marchigiano durante il Giro d’Italia terminato al 6° posto), sicuramente entrambi non si esimeranno dal percorrerla.
Ganna a caccia di rivincite
Come loro, ma forte sulla carta di un più efficace spunto veloce, tenterà la via delle tappe anche un Andrea Bagioli (la cui libertà comunque, vista la presenza in squadra di Pedersen e dello stesso Ciccone, sarà tutta da verificare) apparso in crescendo all’ultimo Giro di Polonia dove, proprio in volata, ha rimediato due buoni terzi posti. La speranza per il valtellinese della Lidl-Trek è quella di rompere un digiuno di vittorie che dura da quasi due anni, una situazione questa molto simile a quella di Matteo Sobrero che, una volta sbrigati i compiti di gregariato, potrebbe ambire a far bene nella crono individuale di Valladolid o in qualche tappa dal profilo vallonato ma non troppo impegnativo. Chi certamente proverà a ben figurare contro il tempo sarà Filippo Ganna che, dopo l’amaro ritiro nella prima frazione del Tour de France, vorrà dare un senso alla seconda parte di stagione cercando di bissare l’unico trionfo individuale ottenuto alla Vuelta due anni fa proprio in quel di Valladolid davanti a Remco Evenepoel e Primoz Roglic.
Tutt’altro approccio e tutt’altre mire avranno invece gli altri otto italiani al via della Vuelta: da Luca Vergallito a Marco Frigo, da Gianmarco Garofoli e Giovanni Aleotti (che potrebbero entrambi sdoppiarsi vestendo i panni dei gregari per Landa e Hindley prima di inseguire gloria personale) a ragazzi in cerca di punti per le rispettive formazioni come Simone Petilli e Alessandro Verre (al debutto alla Vuelta) fino all’agguerrito trio dell’XDS-Astana composto da Lorenzo Fortunato, Fausto Masnada e Nicola Conci, ognuno proverà a sfruttare le proprie qualità in salita per lanciarsi all’attacco da lontano nelle tante frazioni di montagna in programma e tentare così di indovinare l’azione giusta che possa portarli al successo o, perché no, ad ambire magari alla maglia di miglior scalatore della corsa.
Ciccone, Fortunato e due record prestigiosi
Su questo fronte occhio a Ciccone e Fortunato che potrebbero, in caso di vittoria della maglia a pois, entrare in due club piuttosto esclusivi: il primo in quello dei vincitori della classifica di miglior scalatore in tutte e tre le grandi corse a tappe (impresa questa riuscita solo a Federico Bahamontes e Luis Herrera), il secondo in quello, altrettanto ristretto, dei vincitori della graduatoria dei GPM di Giro e Vuelta nello stesso anno, un numero completato nella storia solamente da José Manuel Fuente nel 1972 e per due volte da Andrés Oliva nel 1975 e nel 1976.
(Photo Credit: A.S.O./Billy Ceusters, Pauline Ballet e Jennifer Lindini)