Pogacar: "Ho ancora fame per migliorare"
C'è stato l’annuncio da parte di Tadej Pogacar del suo programma per il 2025. Sarà tutto incentrato sulla Milano-Sanremo, Tour de France e Mondiale, ma resta ancora il dubbio su Giro d'Italia e Vuelta. «Se riuscissi a vincere la metà di ciò che ho conquistato nel 2024, sarebbe già una buona stagione. Finora ogni annata è stata migliore della precedente, e dunque spero che sarà ancora così. Non vedo l’ora di affrontare nuove sfide», ha detto il campione sloveno in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. «Quanto è difficile mantenere i piedi per terra? Per quanto possibile, cerco di condurre una vita normale. E già il solo vedere la famiglia, le persone care, ti riporta alla normalità», ha aggiunto lo sloveno.
Le vacanze alle Seychelles con la fidanzata Urska Zigart sono ormai archiviate. Ed è tempo di affrontare nuove sfide: «Non sarà facile ripetere quanto ho realizzato, ma può darsi che ci sia ancora lo spazio per migliorarsi un po’. Vedremo se ci riuscirò. La vittoria più bella del 2024? Il Mondiale, forse, perché ottenuto con la maglia della Slovenia. Ma non è facile da dire, tutto l’anno è stato superbo. Al Mondiale e nei Monumenti ti giochi tutto in un giorno, rispetto ai 21 di un grande giro e questo mi piace parecchio».
Tante sono le sfide che attendono Pogacar. Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel, Primoz Roglic, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert gli renderanno dura la vita: «Non c’è dubbio che lo scalatore migliore sia Vingegaard, capace di avere al Tour un livello eccezionale. Nelle classiche, Van der Poel e Van Aert sono dei riferimenti che nelle loro giornate migliori certamente mi possono battere. Quanto a Roglic e Evenepoel, sono così completi. Devi guardarli sempre con grande attenzione, possono inventarsi qualcosa pure in pianura. Per me è eccezionalmente bello che ci siano tutti loro».
E a proposito di Evenepoel, il belga si è procurato diverse fratture in un incidente durante una sessione di allenamento: «Gli ho mandato un messaggio. Spero che si riprenda in fretta. Non deve stressarsi perché è inverno e c’è tempo per recuperare». Remco aveva dichiarato, a novembre, di essersi stupito dei dati di potenza uguali tra lui e Pogacar nell’ultima parte del Lombardia. Aveva dichiarato di aver scritto allo sloveno senza ricevere risposta: «Abbiamo il lettore di dati Velon e credo che la lettura fosse un po’ sbagliata, con una potenza troppo bassa. Credo che Remco pensasse che io avessi spinto molto meno, ma che fossi stato molto più veloce di lui nella parte pianeggiante. I dati sulla potenza erano sbagliati».
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